LA CURA DEI CAPILLARI LINFATICI

Come già anticipato, la "causa" del linfedema è data da un eccessivo accumulo di liquidi e "macromolecole" nei tessuti, molto più accumulo di quanto ce ne può stare in condizioni normali: lo scopo quindi della terapia di questi pazienti sarà quello di eliminare la causa e rimuovere la linfa in eccesso o residua.
È fondamentale iniziare il trattamento terapeutico sin dalle primissime fasi della malattia, quando ancora l'edema "non c'è" ma già sono presenti i segni premonitori che ciò potrebbe avverarsi: fondamentale quindi la diagnostica precoce, corretta e completa in ogni paziente. Ciò consentirà, se ben rispettato, di prevenire la comparsa di edemi cronici delle estremità con una stasi prolungata cui farà inesorabilmente seguito la comparsa ed il progressivo accrescimento della fibrosi.

La terapia del linfedema

Provvedimenti "medici", provvedimenti "conservativi" e provvedimenti "chirurgici"

La terapia del linfedema si "riduce" ad alcuni principali gruppi di procedimenti: provvedimenti "medici", provvedimenti "conservativi" e provvedimenti "chirurgici". 
All'interno di ogni singolo gruppo esistono in realtà diverse e ben codificate procedure a seconda dei casi e della gravità dei medesimi, materia questa che ovviamente riveste e richiede specifiche conoscenze mediche e farmacologiche impossibili da descrivere qui per ovvie ragioni di brevità e semplicità comprensive.
Ci limiteremo quindi a riportare solo i principali provvedimenti utili al Chi legge per meglio inquadrare questa parte di trattazione.
Va comunque sempre ricordato e mai dimenticato che nella corretta pratica clinica esiste la necessità di rispettare il principio del procedimento diagnostico razionale che richiede interventi innocui (od i più innocui possibile), semplici, confortevoli onde ottenere una diagnosi la più precisa possibile e conseguentemente la terapia più appropriata possibile. In ogni caso, ai 3 principali gruppi di provvedimenti citati va sempre aggiunto un adeguato trattamento fisioterapeutico.
  • IL PROVVEDIMENTO CHIRURGICO
    Si basa su due aspetti fondamentali: asportazione radicale del tessuto linfedematoso in eccesso (riduzione del volume delle estremità, ripristino delle capacità funzionali, prevenzione dell'infezione), e "by-pass" dell'ostacolo mediante la ricostruzione di "ponti" (by-pass) cha garantiscano il deflusso della linfa in eccesso (formazione di fistole linfo-venose, linfo-linfatiche, ecc.). 
  • I PROVVEDIMENTI CONSERVATIVI
    Si basano su alcune precise regole che comprendono il cambiamento del regime di vita del paziente (forse più facile a dirsi che a farsi), il cambiamento della posizione delle stremità, l'elastocompressione del tessuto linfedematoso (di tipo "fisso" o "mobile","rigido" od "elastico"), sulla fisioterapia, sulla massoterapia, sulla pressoterapia, sulla idroterapia, sulla ginnastica terapeutica (quotidiana).
  • I PROVVEDIMENTI MEDICI
    Si basano sull'utilizzo di alcune classi di farmaci che hanno dimostrato di essere capaci di migliorare il flusso della linfa sia per via "diretta" (linfotropi) che per via "indiretta" (vasoattivi, antiedemigeni, antiinfiammatori, diuretici, ormoni, ialuronidasi, blocco farmacologico del simpatico, riflessoterapia primaria, terapie per sovrainfezioni batteriche, ecc.).
Ovviamente la scelta di uno o più di tali principi farmacologici (nella maggioranza dei casi) richiede una corretta e completa impostazione diagnostica ed una altrettanto corretta e completa conoscenza dei singoli principi attivi usati sia singolarmente che in associazioni. Non ci stancheremo mai di ripetere che più precoce e completa è la diagnosi e più precoce deve essere la scelta terapeutica, articolata ovviamente caso per caso (ogni paziente è diverso dall'altro non tanto per "la malattia" quanto per la capacità propria di ciascuno di noi di "affrontarla") e mirata a seguire il paziente in ogni evoluzione della patologia stessa: malgrado i nostri sforzi sia tecnologici che scientifici, il linfedema rappresenta, ancora oggi, una temibilissima malattia cronica altamente invalidante, capace di abbattere progressivamente ed inesorabilmente la qualità della vita e le aspettative di una esistenza sì lunga ma anche serena ed in piena autonomia mentale e fisica.

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